GLI STILI PRINCIPALI DELLA DANZA MEDIORIENTALE

Per maggior conoscenza della danza orientale, occorre classificare i numerosi Stili in alcune categorie principali

La danza SHAABI è legata alla terra, caratterizzata dalla spontaneità, semplicità eallegria. “DANZA DELLE CAMPAGNE” Lo stile SHAABI era tipico degli ambiente rurali, e veniva praticato durante le feste e matrimoni. Il termine Shaab significa popolo e comprende danze regionali diverse. Infatti troviamo diverse musiche e danza popolari del mondo arabo, tutte, però mantengono e condividono lo stesso linguaggio, esprimendo cosi il carattere popolare. Le danze popolari comprendono repertori GHAWAZI, FALLAHI, DABKE, KHALEEGY…  Lo SHAABI può essere considerato la radice di tutte le espressioni di danza del ventre, ma la massima espressione trova nel SAIDI, danza originaria dell’Egitto (regione EL SAAID).

SAIDI - è una affascinante e popolare danza egiziana eseguita con un bastone pesante. Uomini dell’Egitto,  pastori e soldati usavano lunghi bastoni di bambù come armi, a poco a poco formando una danza – TAHTIB. E’ presente anche una versione femminile Raks el Assaya che si ispira alla danza maschile, ma mantiene tutta la sensualità dei movimenti femminili ed aggraziati. La danza fortemente energica e terrena, mantiene alcuni degli elementi bellici originari, ma lo stesso momento anche giocosa. La musica caratterizzata dal ritmo 4/4 e da strumenti sonori ed energici come MIZMAR, L’ARGHOUL e RABABA. Il costume tradizionalmente usato in questa danza è la “galabeya” con la fascia su fianchi.

Merita anche soffermarsi  sull’altro stile popolare tradizionale rappresentato da GHAWAZI. La parola egiziana “ghawazi” significa “l’Invasore” o“lo straniero” Gli “zingari” vennero chiamati così perché vivevano appunto ai margini della società. Tipicamente nomadi, di  origine indiana, arrivano in Egitto dopo aver attraversato l’Afganistan, successivamente si insediarono in Spagna, poi in Francia e in Europa Centrale, unendosi al flusso delle invasioni nordiche dei Rumeni.

Oggigiorno si sa che l’invasione degli zingari coincise con l’invasione turca in Egitto nel XVI° secolo. In Egitto una parte delle ballerine dell’ultima grande famiglia GHAWAZI discende dagli zingari provenienti dall’Afganistan che si recarono in Egitto, e, un’altra parte di loro dalla tribù indiana di “Nawar”(“lo zingaro” nella lingua araba). Oggi, Khairiya (la figlia di Maazin) è l’ultima rappresentante di questo stile di danza e combatte per proteggere la tradizione autentica di Ghawazi.

GHAWAZI viene eseguito in gruppi di tre o quattro ballerine; il loro ballo e molto “terreno”, consiste in pochi movimenti e rari cambiamenti di posto. I fianchi delle ballerine si muovono con intensità e vibrano senza sosta; sono tipiche vibrazioni parallele alla terra. Le zingare spesso seguono il ritmo della musica colpendo la terra coi loro piedi ogni primo e terzo battito. Quando il tempo musicale accelera, le danzatrice intensificano ancora di più le vibrazioni e suonano loro cimbali (sagattes). I movimenti sono provocanti e sensuali (graziosa e civettuola). La danza offre diverse sequenze di piccoli salti e acrobazie, nonostante sia un ballo caratterizzato da movimenti legati al suolo. GHAWAZI usano ritmi conosciuti come saghir o masmudi kabir, ma anche l’ingrara e il ritmo saidi.

BALADI

in arabo significa “paese”, “patria”; “Danza del paese” ma viene anche usato per definire tutto ciò che è popolare , genuino, tradizionale, che proviene dal cuore, e rappresenta uno stile di danza popolare ma urbana. Nasce all’inizio del novecento quando l’Egitto vide grandi trasformazioni socio-economiche con numerosi migrazioni delle popolazioni rurali verso le città, in particolare, il Cairo e Alessandria d’Egitto. In questo periodo la danza Baladi trae la sua linfa vitale dall’incontro della popolazione rurale con quella urbana e della popolazione egiziana con quella occidentale. La musica riceve nuovi impulsi: accanto agli altri strumenti tradizionali come Tabla, il Nay, il Duff si affiancano la tastiera, la fisarmonica, il Sax, il Clarinetto e la Tromba. Si rinnovano così le melodie traendo ispirazione da nuove influenze musicali occidentali (Jazz, Soul, Rhythm & Blues).

La danza diventa introversa, i movimenti sono piccoli, contenuti e le mani assumano una nuova importanza con un messaggio da trasmettere, un dramma, un amore da raccontare. Il portamento è meno accademico e formale rispetto allo stile classico; i movimenti del bacino sono caratterizzati da una certa intensità; le camminate con il piede a terra piuttosto che quelle in mezza punta. Con i Baladi inizia una nuova sperimentazione  sull’improvvisazione. Improvvisano a turno i diversi strumenti musicali esaltandosi in un virtuosismo che esplora tutte le varie sfumature della musica, cosi improvvisa anche la danzatrice per esprimere al meglio l’emozione del momento. A un certo punto musicisti e danzatrice diventano una cosa sola, in un dialogo continuo e appassionante. Da ciò nacque il taqsim balady in termine arabo che si riferisce alla sezione di musica dove uno strumento specifico sta suonando un assolo. Verso gli anni trenta questa forma venne consolidata nel repertorio asarah baladi, struttura divisa in dieci parti che consiste in variazioni su un tema compiute dai diversi strumenti a turno. Negli  anni  quaranta del XX secolo in Egitto arriva di moda un accessorio particolare – grande scialle nero MELAYA. Danza con Melaya o ESCANDARANI è lo stile folkloristico di Alessandria d’Egitto, consiste nell’avvolgere con grande abilità la Melaya intorno al corpo, mentre si eseguono i passi della danza, evidenziando di volta in volta il bacino, le spalle, i passi, gli occhi e il volto, mentre le mani reggono lo scialle.

È una danza che simula il corteggiamento tra un uomo e una donna, con la donna che si ritrae dalle avance dell’uomo, nascondendosi, ma con maliziosa maestria, dietro al suo scialle nero. È una danza molto allegra, che richiede una certa teatralità da parte della danzatrice e rispecchia il carattere gioviale di questa città di mare e d’arte.  L’abbigliamento è composto da una galabeya -  un mandil - un fazzoletto con ponpon che è sistemato sulla testa.

Con passare del tempo lo stile baladi cambia a causa di urbanizzazione della popolazione. Baladi influenzato dalle danze di Grecia, Turchia, Nord Africa, Persia, India e altri paesi è diventata una nuova danza


RAKS SHARKI


Nella lingua araba la dicitura è “raqs sharqi”, letteralmente “danza dell’Est” o “danza orientale”, la forma più raffinata e sofisticata. Si ritiene che essa fosse praticata da danzatrici degli harem, che si intendevano anche di musica e canto, le “Almee”, o “donne istruite”. Le danze raffinate ballate nelle corti islamiche nel IX, X secolo, periodo d’oro dell’Impero Ottomano per le arti e la musica. I movimenti sono ampi, dolci, eleganti, lenti e sinuosi con una particolare attenzione per i movimenti delle braccia e delle mani, che regolano a questa danza straordinaria fluidità. Nel XX secolo, dopo l’impatto con l’Occidente, la danza delle almee si trasforma. Nei primi decenni del Novecento libanese Badia Masabny diede inizio allo sviluppo dello stile Sharki moderno, grazie all’apertura del primo nigthclub di ispirazione europea presso il Cairo, “Casino Badia”. Lo stile classico egiziano cominciò ad affermarsi, distinguendosi dallo stile popolare e divenendo arte da palcoscenico. La nuova danza privilegiava quei movimenti che gradiva sia il pubblico mediorientale che europeo. Nei primi cabaret, nightclub, realizzati in stile tipicamente occidentale, inizia crescere la popolarità della “dance du ventre”,  fino a che la sua fama valica i confini dell’Oriente e approda in Europa e negli Stati Uniti, dove addirittura prende piede negli show hollywoodiani. E’ di questo periodo la nascita del termine “Belly dance”. La semplice tunica baladi e la fusciacca usata per evidenziare i fianchi furono sostituiti dal costume di ispirazione hollywoodiana in due pezzi, decorato di perline e paiette. Si aggiunsero elementi nuovi rispetto alla danza delle almee, quali il ricorso a coreografie, l’utilizzo del velo, del candelabro e delle scarpe col tacco, la reinterpretazione della danza con la spada e l’introduzione di passi derivanti dal balletto classico, quali l’arabesque e lo chasse’.  C’è una grande varietà di ritmi e di strumenti dove ai più tradizionali occidentali si affiancano  tastiere e strumenti elettronici.

Più moderni stili di musica Raks Sharki possono includere elementi di musica americana o mondo-beat.

La danza che era nata come celebrazione di eventi, di vita, di morte, di combattimenti, di matrimoni, di riti propiziatori e divinatori, è stigmatizzata sul modello americano.

Es.  TRIBAL STYLE

nasce negli anni '80 negli Stati Uniti, per diffondersi in seguito in tutta Europa. La novità del Tribal riguarda i movimenti perfettamente sincronizzati tra le danzatrici, passi semplice e scatti di bacino con marcato isolamento delle parti del corpo, ma anche l'abbigliamento, che propone un mix arabo e africano. il Tribal nasce come danza di gruppo, scostandosi dal contesto tradizionale del Raqs Sharki e sviluppando col tempo stili diversi nel suo interno, tra cui sono meritevoli di menzione il Tribal Fusion, che può essere svolto anche da solista e si fonde con la danza indiana, yoga e break dance, e lo stile Gothic, curioso e particolare, caratterizzato da forti tinte dark sonorità medievali o addirittura metal.

La danza orientale oggi cerca di riproporre gli stili tipici delle origini, nonché le varie evoluzioni e fusioni subite nel tempo.

Dalla danza Sacra attraverso SHAABI, BALADI, RAKS SHARKI, dalle forme più popolari SAIDI, DABKA,  KHALEEGY, ESCANDARANI, ZAR, TANNOURA, ARABO ANDALUSA… fino alle danze con diversi accessori come il VELO, CIMBALI (SAGAT), “RAKS EL SAIF” (SPADA), “RAKS EL SHAMADAN” (CANDELABRO), VENTAGLI…

Sembra quasi  una corsa all’introduzione del nuovo, del diverso, dell’originale.

Siamo occidentali, e come tali ci piace la spettacolarità, la teatralità. E’ del tutto naturale che lo spettatore che non si intende d’oriente, non abituato alle melodie e ai ritmi esotici come quelli arabi, apprezzi di più la danzatrice che fa “spettacolo”, che volteggia avvolta da grandi ali dai colori accesi,  o che magari entra in scena avvolta da ventagli di piume, o da tutto ciò che ci può sembrare strano e per questo affascinante.
Allo stesso tempo non bisogna mai tralasciare la delicatezza ed eleganza della danza orientale, o il sottile gioco di interpretazione del baladi, così come la vivacità delle danze popolari.

E’ cosi che siamo in grado oggi di assaporare attraverso la danza e la musica, l’autentica espressione della tale cultura.